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sabato 23 agosto 2014

De Chirico Vive a Pietrasanta

Arrivare a Pietrasanta e' come violare l'uscio socchiuso di un teatro appartato. Guadagnata la collina dove la cittadella nasce ed entrare lentamente a piedi tra le sue vie, e' come immergersi in una fucina d'artista all' aperto. Qui scultori da sempre hanno trovato il luogo ideale per lavorare. Carrara con le sue preziose cave di marmo a due passi era destinata ad essere la miniera d'oro della creativita' italiana ed internazionale. Michelangelo firmo' un contratto di lavoro nel cinquecento, riporta una scritta che padroneggia nella piazza principale. E' questa grande piazza il cuore pulsante di Pietrasanta, l'elemento piu' evidente per la perfezione urbanistica degli edifici principali, per la conformazione geofisica che ne fa da cornice, ma i muscoli e le innervazioni che si insinuano negli angoli non visti, negli studi degli artisti, nelle gallerie, nelle splendide dimore storiche prese d'assalto da un turismo colto che spesso viene da lontano e qui decide di vivere, sono senza dubbio la parte piu' intrigante di questo angolo di mondo tra liguria e toscana. Il mare della Versilia a qualche chilometro di distanza si intuisce ma non si sente, l'Arte in tutta la sua indomabile maestosita' invece si assimila ad ogni passo. La percepisci soprattutto giungendo tra queste vie prima che la vita cittadina si svegli. All'alba, all'ora di pranzo o di notte la citta', abbandonata dalla frenesia umana, dallo scalpitio e dai rumori delle azioni quotidiane, regala le vibrazioni di una urbe d'altri tempi, quasi metafisica. E' un po' come entrare tra le quinte di un quadro dechirichiano, e' un po' come prendere tutto d'un fiato il respiro di un tempo sospeso, ben piantato qui nella nostra bella Italia eppure proveniente da una matrice onirica. MP