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sabato 28 gennaio 2012

Hermann Hesse . Creare



Il lavoro creativo autentico rende solitari, richiedendo da noi qualcosa che dobbiamo togliere al benessere della vita. Hermann Hesse



mercoledì 25 gennaio 2012

The Artist . Emozioni mute in Black&White @@@







Il fim si apre con la scena di una tortura. Un uomo legato viene intimato a confessare ." Parla!!" si legge nei sottotitoli. George Valentin si sveglia di soprassalto. E' stato solo un incubo. Siamo ad Hollywood e' il 1927 e lui e' l' attore piu' amato del cinema muto, re indiscusso dei lungometraggi in bianco e nero. Con George  una vanita' tutta da star e un simpatico cagnolino che lo segue ovunque come un'ombra.  Ha una casa splendida, una moglie bella ed elegante con la quale vive un' esistenza agiata e senza parole. Silenzio la mattina per colazione silenzio la sera per cena.Splendida la scena in cui l' attore entra da una porta secondaria alla prima del suo film ed osserva da dietro il grande schermo i membri dello staff accanto a lui nel backstage, la proiezione di se stesso ed il pubblico in sala divertito. Quando poi Valentin esce sul palco a raccogliere gli applausi si da vita ad un nuovo piano d' azione. A noi spettatori la vista di questo mirabile gioco di riflessi . Peppy Miller compare dal nulla, tra la folla osannante il grande attore e per caso gettatagli accanto. Ne nasce uno scatto fotografico da prima pagina. Da quell' attimo inizia l' ascesa della giovane che ottiene una piccola parte da comparsa proprio nel film di Valantin. Il primo ciak vede l'attore fare qualche passo di danza con lei. La scena e' semplice ma quando l'uomo prende tra le braccia la ballerina dalle gambe strepitose e gli occhi da cerbiatto si perde, le battute non arrivano, il passo da grande seduttore si fa incerto e l' alto sopracciglio  cade.  Nasce un piccolo flirt ma le loro strade presto si dividono. Il vecchio cinema sta per lasciare il passi all'arrivo del sonoro. George rifiuta il cambiamento in atto, appartiene al mondo senza suoni e questa riluttanza al nuovo crea in lui dei sintomi anomali.  Sente voci e rumori ma non puo' parlare, appoggia un bicchiere sul tavolo e il suono e' assordante. Prova ad urlare e non emette una nota. Freschezza e nuovi volti vogliono i grandi Studios ed il pubblico. Senza piu' i riflettori addosso Valantin tenta di produrre un film ma la sua sala e' vuota mentre il botteghino impazza alle proiezioni della Miller. Presto diventa  un reietto della societa', abbandonato dalla moglie e da tutti. Unico rimasto il fedele cagnolino che lo salvera' dall'incendio della camera dove rischiera' la vita nel tentativo di salvare la pellicola  dell'unico film girato con Peppy. Finiranno di nuovo insieme lui e lei come richiede il lieto fine e George negli ultimi fotogrammi parlera'. Parlera' come non aveva fatto nel sogno iniziale, sotto il giogo questa volta di uno strappo col passato afono. Dalla sua bocca uscira' una sola battuta. La danza infine sara' la sua voce e la vita riprendera' a scorrere grazie a lei  ed alla accettazione consapevole dell'irreversibile cambiamento. The Artist e' un film delicato, da vedere. MP

lunedì 23 gennaio 2012

venerdì 20 gennaio 2012

Bacon , Due ali con carcasse da macello

Bacon gioca con le deformita' della psiche in un'alienante metamorfosi corporale. Un genio diabolico ed angelico le cui ali, carcasse di animali da macello, riescono a volare attraverso uno spazio dimensionale cromatico mercuriale. In ballo ci sono silenzi a brandelli fibranti come cellule impazzite. Masse tumorali di elucubrazioni non catturate dal verbo sono scaraventate sulla tela senza troppi preamboli.  Latitante la possibilita' di sottrarsi agli sconvolgimenti tellurici dell'anima. Genialita'e follia, binomio noto, sono figlie della stessa carne, recisa, lacerata e ricompattata.Lo sguardo di Bacon osserva il cielo in un celebre ritratto, qualche  goccia di pittura qua e la' sul volto, residuo di una battaglia appena compiuta. Colori e pennelli sono armi affilate con cui difendersi da se stessi e dal mondo. Osservando lo studio, fotografie ripiegate ritagliate e ricomposte parlano di una vivisezione dell immagine che indaga le pieghe piu profonde,  putrescenti e dolorose di se'.Sfinirsi d Arte, nutrirsi, soffocare in essa, fino al limite della resistenza umana, fino all ultima scheggia di energia, diventa condizione prima per respirare.  Bacon macera le certezze e comprime tra due lastre in perenne avvicinamento il nostro spazio vitale. La sua forza assorbe, amplifica e anestetizza ansie e sensi con policromie superbe, qualche attimo prima di inciderle con lo spietato bisturi della sua Verita'.MP













Pisa





Cattedrale Foto by Bica
Arno River





Bica Drawings

I disegni di bica sono tratti intensi di matrici figurative e di riflessi astratti. Sono incroci di energia, spasmi di ombre e luci, crocevia di sensi vitali e plastici. Sono valvole allentate su di una temporalita' sintonica che tracciano la forma di un movimento gia' compiuto ed in forza della sua mutazione accidentalmente sospeso. 















giovedì 19 gennaio 2012

Francesca Woodman Works


Le fotografie di Francesca Woodman segnano la dimensione di uno spazio surrealista ed iperrealista insieme. Sono atmosfere sospese, sono attimi di malessere liberatori. In esse la corporalita' umana si staglia sulle cose contingenti talvolta rimanendone imbrigliata, in altri casi fondendosi con esse. Una figura senza volto si alza da una sedia sigillandone il suo slancio ad essa. In scacco e' la nostra stessa vita che scorre lenta come il passo di una tartaruga sull' accidentalita' di una pavimento a quadri. Una solitudine appesa allo stipite della porta quella della Woodman che racconta la genialita' sofferta di un'artista che ha avuto troppe cose da raccontare in un tempo troppo breve. Elementi intensi nei suoi scatti che muovono le corde di una femminilita' ritratta a nudo. Fragilita' e forza riescono normalmente a convivere nelle sue immagini senza creare nell' osservatore alcun effetto di contrasto ed anzi l'armonia finale che ne deriva sembra dover essere l' unica risultante possibile.La luce prediletta e' spesso quella obliqua un' underline alle forme che ne amplifica l' effetto significante.  Cosi' un braccio pende da una vasca in ghisa raccontando di se' quanto basta per non desiderare di raggiungere oltre il bordo, la vista del resto del corpo. Una donna si appoggia ad occhi chiusi ad un muro lacerato quasi ad indicarci con le mani rigidamente aperte le crepe della sua stessa anima. Il corpo femminile e' velato da drappi leggeri, misteriosi, inquietanti o vecchie tappezzerie floreali che celano e disvelano. Paragonava la sua vita ad un fondo di caffe' e in quegli spazi dilatati e vuoti riempiti forzatamente da un male di vivere invisibile ma capillare, c'e' tutto il lacerante mutismo di impossibili urla nel silenzio. MP









Hola Toro by Picasso

Avedon

Picasso










  

Picasso