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martedì 25 febbraio 2014

La Venere e il suo Riflesso vista da Petros

La Venere di Petros@AllRightsReserved

giovedì 20 febbraio 2014

Omaggio A Pietro Cascella

Pietro Cascella
Scultura di Pietro Cascella
Pietro Cascella foto di Claudio Barontini
La prima volta che sentii al telefono la voce di Pietro Cascella mi conquisto' da subito. Era pacata ma solare, illuminata da una consapevolezza di vita acquisita negli anni e da una passione magmatica ed irrefrenabile per la creazione artistica. Mi disse " Dall'autostrada esci ad Aulla, non puoi sbagliare, io ti aspetto. " Conosceva mio padre, entrambi avevano stretto amicizia con Sebastian Matta, con il quale amavano districarsi tra le rapide della corrente surrealista. Arrivai quel giorno al Castello di Fivizzano, principesca dimora in una valle appartata. Attraversato il ponte in pietra che un tempo proteggeva la fortezza, mi apri il massiccio portone borchiato il custode. Mi guido' agli appartamenti di Pietro, con passo certo, dettato da una consuetudine a quegli spazi, tra i quali si muoveva perfettamente a suo agio. Attraversammo le antiche scuderie, piene di sculture in marmo e pietra chiara. Grigi , bianchi sporchi, visioni architettoniche, busti e forme riconoscibili al primo colpo d'occhio, di matrice cascelliana. Tutti progetti figli di uno stesso padre. Giungemmo in un grande salone dall'altissimo soffitto in legno. Pietro mi venne incontro, il corpo compatto, seguiva un passo lesto che sembrava partire tutto da dentro e di cui percepii la potenza energetica incrociando lo sguardo aperto e sincero del Maestro. Cascella aveva mantenuto, ignaro degli anni che gli erano passati addosso, lo sguardo puro di un bambino. Mi abbraccio' e, seppure fosse la prima volta che ci incontravamo, mi sentii a casa. Dovevo organizzare una mostra collettiva in un padiglione di arte contemporanea che avevo progettato nella piazzetta di Portofino e volevo mettere due sue opere. Non potro' mai dimenticare il suo commento di allora: " Ogni cosa in nome dell'Arte ha senso di essere fatta." Di quel tempo conservo questo motto come una delle cose a me piu' care di Cascella.  Lo seguii su per la scala imperdibile, saliva rapido, si percepiva che quello era il suo piccolo e inespugnabile mondo. Ho capito in quel momento che era un privilegio raro poter accedere ad una simile atmosfera con un ritmo domestico e rilassato come quello che Pietro aveva deciso di offrirmi. Apri alcuni cassetti lentamente, come stesse spostando piccoli cumuli di terra da pietre preziose semicelate al suolo. Tra le sue mani comparivano schizzi appena accennati, studi per sculture poi realizzate, piccoli sogni dai colori pastello, teste meravigliose di profilo  o a tre quarti. Confesso che quando sono di fronte ad un capolavoro ho come un lieve senso di vertigine, alla stregua di un bacio appassionato o di una immensa gioia. Fu esattamente cosi che mi sentii ed oggi che Pietro non c'e' piu' so che quello spicchio di vita per quanto piccolo a livello temporale ha lasciato in me un segno indelebile. MP
Castello Fivizzano . Pietro Cascella

mercoledì 19 febbraio 2014

L'Arte delle Olimpiadi . Sochi 2014

Foto Michela Papavassiliou@AllRightsReserved
Immaginiamo i grandi spazi dedicati ai giochi olimpici prima dell'apertura alle gare. Una immensa tela bianca ancora da dipingere. Figuriamoci ora questa massa atmosferica riempirsi di agonismo, emozioni ed energia. Guardare alle Olimpiadi russe di Sochi attraverso la lente dell'Arte, dona alla lettura classica della gara come ricerca di perfezione atletica, di superamento dei limiti personali di ogni concorrente, di tensione al raggiungimento di ambiziosi traguardi di squadra e nazionali, qualcosa in piu'. Cosi due campioni sul ghiaccio si fondono in forme plastiche diventando scultura, allo stesso modo uno slittino lanciato a gran velocita' verso il traguardo si fa futurista. Come un artista lo sciatore in slalom traccia sulla neve il suo personale schizzo di linee flessuose e perfette. Visti dall'alto le partite di curling rimandano ad un quadro di Kandinsky e come il Discobolo che torcendosi su se stesso scaglia lontano il disco, le immagini proiettate in eurovisione si moltiplicano in quadri multimediali alla maniera di Andy Warhol. MP



lunedì 17 febbraio 2014

La Rottamazione dei Pensieri Dismessi


C'e' un fascino denso nei pensieri dismessi, in quelle idee che ci hanno appassionato per un tratto della nostra vita e che poi per distrazione abbiamo semplicemente abbandonato, allontalandoli dalla nostra mente come una scialuppa sgangherata di cui si recide la cima e si abbandona in mezzo al mare. Capita pero' a volte che il caso ci riporti di nuovo li. Ecco allora che ci troviamo allo stesso punto con spirito rinnovato. Il tempo trascorso ci ha cambiato e con esso l'approccio alle cose che ci troviamo innanzi si e' inevitabilmente modificato. Succede  lo stesso per gli oggetti caduti in disuso ed abbandonati per anni in un angolo. Ridare dignita' ad arnesi arruginiti, farli rivivere attraverso un restauro, inventarne un nuovo significato d'uso o semplicemente valorizzarne il senso estetico puo' avere un' immensa valenza artistica ed un magnifico beneficio spirituale per chi abbia voglia di mettersi in gioco. MP