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venerdì 16 maggio 2014

L'Arte Anatomica di Leonardo da Vinci





Gli studi anatomici con l'osservazione del corpo umano, del suo movimento nello spazio, dell'estetica delle proporzioni stimolano presto Leonardo ad ispezionare in modo scientifico e capillare gli apparati interni. I disegni che ne nasceranno esprimono al meglio i vertici dell'animo indagatore di da Vinci, certo memore dell'eredita' di scultori e pittori greci durante l'Ellenismo, nonchè delle ciclopiche riproduzioni anatomiche dell'Antica Roma. Anatomia è una parola greca che significa scomporredividere le diverse porzioni, Leonardo comincia a dissezionare i cadaveri di poveri reietti, che nel 400 Firenze concedeva a fini di studio. Una importante raccolta di questi trattati, pubblicata sotto il nome di "Fogli Anatomici di Windsor", racconta per immagini di mutamenti muscolari sotto sforzo, di fisiognomica come espressività del volto, di impalcature ossee, di fasci venosi. Nascono così le straordinarie "vedute esplose",che lanciano nello spazio circostante la figura ripresa da fuori, una serie di minuziosi dettagli interni, commentati ai margini, frutto del calamitano interesse di Leonardo, che trasferisce per la prima volta in un modo efficace e sistemico, attraverso un tratto deciso, le conoscenze scientifiche acquisite.  
Nel cranio risiede, in queste rappresentazioni illustrate, il centro dell'anima, crocevia di una moltitudine di umori sensoriali. Infanzia e vecchiaia vengono sezionate, attraverso l'Anatomia Patologica, creando per contrasto, a rappresentazione di disagi fisici, un'armonia artistica assoluta dove le visioni leonardesche riescono ad entrare nel mito. MP