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giovedì 7 novembre 2019

L‘Intuizione e l‘Arte per Philippe Daverio


Alberica Ferraris con Philippe Daverio @Vitapicta2019AllRightsReserved
Se c‘e‘ un personaggio che riesce a vivere con adesione ed ironia il suo tempo quello e‘ senza dubbio Philippe Daverio. La nostra conoscenza risale al 1975 quando giovane gallerista inauguro’ la mitica Galleria in Montenapoleone 6. Ricordo che si scendevano delle strette scalette affollate da tutti i personaggi che all’epoca creavano la Milano piu’ interessante e viva che si potesse immaginare. Vi andai con mio padre Petros pittore surrealista che con Daverio era legato da reciproca stima e dalla comune amicizia con il gallerista Alexander Jolas, gia’ scopritore, oltre che di mio papa‘, di Salvator Dali, Andy Warhol e Sebastian Matta. Lo incontro nell‘avveneristica sede di  Iqos, ex Fondazione Mazzotta, invitata dalla brillante organizzatrice dell‘evento Caterina Mocenni Folonari, in un‘intervista realizzata da Alessandra Borghese dal titolo _Quanto l’eredita’ storica puo’ stimolare il futuro _davanti ad un numeroso pubblico. La cultura, dice Philippe con  sagacia e‘sicuramente qualcosa a cui vale la pena dedicare un po‘ del nostro tempo. Classe 1949, alsaziano doc, Daverio traccia una mappatura non solo europea ma globale della nostra contemporaneita‘, tratta dall‘esperienza passata e vicina di innumerevoli itinerari ed incontri. Sorride ricordando un suo recente viaggio fuori Shangai in compagnia di un magnate cinese, che scortato da una fila di macchine diplomatiche lo invita nella sua tenuta che Philippe definisce barocca. Inorridito alla vista ed al tatto dai mobili che arredano questa dimora, non nasconde, come consuetudine del suo carattere vivace e diretto, di avere esternato anche al padrone di casa le sue riflessioni in fatto di eleganza e stile. Daverio e‘ sicuramente una persona colta dotata del terzo occhio della creazione. Philippe sa tracciare con mirabile arte oratoria il Bello, di un‘esistenza piena che trasuda  l‘amore puro per l‘arte di vivere. La sua implacabile curiosita‘ lo porta di continuo a  scoprire le piu‘ singolari bizzarrie. La passione poi per la  buona cucina e‘ un campo in cui Daverio lascia il suo animo poetico allo stato libero_Sapete come e‘ nato il risotto alla milanese? _Chiede ad una platea divertita. _ Ebbene quando si stava costruendo il Duomo di Milano lo zafferano, spezia pregiatissima gia‘ all‘epoca, che veniva usato per tingere di giallo le vetrate, venne utilizzato in modo goliardico per colorare un piatto di riso dei lavoranti allora impegnati nella cattedrale. _Si illumina quando in privato parliamo delle sue mitiche omelettes o della ricetta in cui il foie gras viene leggermente dorato in padella. Conclude, in questa piacevole chiacchierata, sottolineando quanto l‘Intuizione sia elemento fondamentale per la creazione artistica in tutte le sue forme, dalla pittura alla letteratura, dall‘architettura al design, all‘arte culinaria. Ascoltandolo mi viene in mente un solo aggettivo ogni volta che si presenta l‘occasione di incontrarlo: Imperdibile. MP