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A
Milano e' in scena il
Miart 2013, diciottesima edizione di arte moderna e contemporanea. Centocinquanta gallerie ed una presenza piu' rilevante,rispetto agli altri anni, di quelle straniere, che quest'anno raggiungono il
40%. Alcuni galleristi italiani lamentano una blanda selezione nella scelta dei colleghi extranazionali a discapito della qualita' e lacune organizzative. La dotazione negli stand di scabellini da lillipuziani del tutto inadeguati a molte ore di lavoro ne e'un piccolo esempio, ma emblematico, di quanto la crisi in atto, influenzi questo appuntamento cosi importante per la nostra citta'. Tra i soliti noti Schnabel, proposto in cornici improponibili, Warhol, Fontana, Rotella tanti giovani emergenti e affermati, da
Luca Pignatelli a
Federico Guida. Interessanti alcune opere di visual art come quelle di
Harun Farocky e la grande tela di
Enzo Cucchi. Un suggerimento di
bon ton per i collezionisti alle prime armi, evitare di dire quanto starebbe bene con il vostro divano. L'opera d'Arte meriterebbe uno spazio costruito intorno a lei e non va mai considerata alla stregua di un mero pezzo d'arredamento. Una volta scelto il quadro che vi ha conquistato appendetelo piu' basso rispetto ad una pittura dell'ottocento, l'arte contemporanea lievitante verso il soffitto non e' mai particolarmente gradevole.