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Fascinoso appuntamento, quello proposto da
Orticola di Lombardia, a cura del bravo
Filippo Pizzoni che ha saputo affrontare una tematica interessante, secondo una chiave di lettura contemporanea e dinamica.
Nello splendido scenario di Villa Reale a Milano, una realizzazione impeccabile dunque per la Giornata di Studi sui Giardini Settecenteschi, in cui si è parlato di cultura botanica su di un percorso storico a cavallo di due secoli.
"La cultura delle piante dal '700 all'Unità d'Italia" ha visto la partecipazione di relatori di primo piano, secondo un time schedule ricco di proposte che hanno attratto un grande numero di appassionati e studiosi.
Apertura dei lavori di Francesca Marzotto Caotorta, scrittrice e paesaggista, gli interventi sono stati coordinati dalla giornalista Marta Isnenghi.
Si è parlato di Landscape Garden in Italia con Margherita Azzi Visentini, Docente di Storia dell'Architettura al Politecnico di Milano, di cromìa delle piante con Paola Barzanò dell'Università di Firenze.
Si è seguito il racconto, grazie alla storica Agnese Visconti di due angoli meravigliosi, quali l'Orto Botanico di Pavia e quello di Brera .
L'Architetto paesaggista e storico di giardini Filippo Pizzoni ha parlato dell'introduzione di specie esotiche nel nostro paese, ad opera di coraggiosi ed appassionati viaggiatori e cercatori.
Andrea Corneo, Presidente Associazione Italiana della Camelia ha illustrato l'arrivo e la diffusione della Camelia nel nostro paese, attraverso l'ausilio prezioso dell'aristocrazia lombarda.
Ginevra Agliardi, storica e fotografa, ha tracciato il profilo dell'Architetto Leopoldo Pollack, nei suoi interventi a Villa Reale, già magica cornice di questo evento e Villa Agliardi a Bergamo.
Nel pomeriggio, lo storico Stefano Zuffi ha riportato un quadro del giardino tra Ancien Régime e Risorgimento, mentre l'Architetto paesaggista Franco Giorgetta, ha ricostruito l'iter storico della Villa Reale di Monza e del Giardino Traversi di Desio.Giampiero Fumi, Docente dell'Università Cattolica, ha poi documentato lo stato degli stabilimenti botanico-agrari prima dell'Unità d'Italia.
Il Direttore del Centro Studi Manzoniani Gianmarco Gaspari ha riferito della figura di Manzoni tra agronomia, botanica e nomenclatura. Conclusione dei lavori infine, ad opera dei due storici Andrew Hornung che ha parlato di grandi giardini e prolifici ibridatori e Luca Fadini, che ha invitato il pubblico in un avvincente percorso attraverso opere pittoriche di Hayez, attraverso la precisa ricostruzione delle specie raffigurate.
L'augurio è che questo possa divenire un momento di incontro e condivisione irrinunciabile per la città di Milano.Michela Papavassiliou