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Giovanni Mochi Nudo
Splendida Anteprima per questa Collezione Roster, Del Greco, Olschki che riunisce opere inedite nella continuità di una famiglia lungo quattro generazioni, da metà Ottocento agli albori del Novecento.
Tra Belle Epoque, storie di generazioni e collezionismo, il tempo viaggia a ridosso di una emancipazione femminile ormai alle porte. Il nucleo principale della raccolta è merito di Alessandro Roster medico-scienziato come Giovanni del Greco, di cui è discepolo e genero. A quest'ultimo, amico di Giovanni Fattori, si deve la cellula prima di questa preziosa raccolta d'Arte. Immaginiamo Giovanni del Greco giovane diciassettenne con ai piedi bellissimi stivaloni da palude di cuoio russo, premio dello zio per un esame universitario superato con plauso, fuggire dall'Università di Pisa per arruolarsi tra le fila della Seconda Guerra di Indipendenza. E' il 1859 e questo atipico garibaldino parteciperà a Solferino e San Martino, verrà ferito in Sicilia durante la Spedizione dei Mille, passerà alla storia come uno degli artefici delle sorti d'Italia e verrà immortalato nell'esperienza risorgimentale attraverso l'occhio di un illuminato Giovanni Fattori.
Amico di Giorgio Roster, a sua volta medico, uomo di scienza e cugino di Alessandro, con questi e con Renato Fucini, condivide le vacanze estive nella casa dell'amico Diego Martelli a Castiglioncello, dove, intorno al 1860, si ritrovano a sperimentare nuove tecniche pittoriche i Macchiaioli.
L'amore per la natura incontaminata li conduce infine all'Isola d'Elba, dove Giorgio Roster realizza un giardino botanico di piante esotiche e il pittore Llewelyn Lloyd dipinge i fotogrammi che questa mostra ci regala, fatti di paesaggi marini dalle cromìe inconsuete e iridescenti, assorbite sulla spiaggia amata dall'artista, gia' luogo di villeggiatura prescelto dagli eredi Roster, i Rapisardi e gli Olschki.
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Lloyd . Lerici |
Su questa serie di opere ed intreccio di vite familiari nasce una collezione che a partire da Fattori ed i Macchiaioli è arricchita da opere post macchiaiole nonchè da una straordinaria documentazione fotografica mai mostrata al pubblico fino ad oggi. Accanto ad un Odoardo Borrani con i suoi magistrali scorci da Vecchia Firenze, si distingue Telemaco Signorini con la Spiaggia delle Ghiaie e ragazzini di paese affacciati a muretti che liberano la fantasia. Siamo accolti dalle immagini di Giuseppe Abbati con paesi celati da alte mura, Vito d'Ancona e la sua indimenticabile Donna Mulatta, Silvestro Lega nelle certe pennellate di una Donna che legge.
Magica mano quella di Giovanni Mochi che, con il suo Nudo, rimanda ad intensità caravaggesche narrando la sua Firenze ed un Cile adottato a seconda patria e raffigurando nella sua luce latina tutta l'anima di una tranquillità domestica immersa nel verde. La sua Donna che beve Mate del 1881 diviene il simbolo del fecondo periodo di ricerche scientifiche ed antropologiche che proprio allora spinge a studiare usi e costumi di razze non ancora note come quella degli Indios. Ci si emoziona di fronte al lavoro di naturalisti toscani quali Eugenio Cecconi con Padule e Cignali, Ruggero Panerai in grado di stendere un capolavoro sul ponte di un traghetto pieno di passeggeri, Cesare Ciani con le sue pennellate albine inconsuete e fresche, immersi in paesaggi dalle calde cromìe d'atmosfere contadine. Colpisce Luigi Gioli con Maremma viva nelle sue policromaticità ed ancora Ludovico Tommasi con la Natura protagonista o Angiolo Tommasi attraverso la luminosità onirica del suo lago palustre.
Questa esposizione a cura di Francesca Dini e Alessandra Rapisardi, ha il valore storico di rievocare atmosfere passate che intrecciano artisti e collezionisti nella sua avvincente trama ed il pregio artistico di plasmare, davanti ai nostri occhi, il cuore di una dimensione sospesa fuori dal tempo. MP
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Lloyd Barca a Villa Anselmi |
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Gino Danti 1881 1968 Fiaccheraio a Santa Maria Novella |
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Mochi Gioie Materne |
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Scuola Toscana 1800 Fanciulla con fiore |
Villa Bardini Firenze 1 Aprile _4 Novembre 2012